Il Tribunale di Ascoli Piceno ha assolto un soggetto dall’accusa di aver raccolto scommesse in maniera abusiva poiché il fatto non sussiste.
La vicenda nasce dal mancato possesso della licenza di polizia da parte del soggetto chiamato in causa, autorizzazione necessaria per esercitare la raccolta scommesse. La difesa però – guidata dall’avvocato Vittorio Palamenghi – ha sollevato una questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea poiché il suo assistito si era visto negare il rilascio della licenza di polizia solo perché legato ad un operatore estero privo di concessione in Italia e che non poteva accedere al mercato per il sistema di proroghe attualmente ancora in vigore.
La Corte di Giustizia Europea, nel marzo scorso, aveva riconosciuto la violazione dei principi europei del reiterato ricorso allo strumento della proroga da parte dello Stato Italiano.
“Il Tribunale di Ascoli Piceno ha accolto l’indirizzo stabilito dalla Corte di Giustizia Europea sul caso e ha assolto il mio cliente proprio perché un sistema di proroghe così prolungato viola il principio eurounitario della proporzionalità. Un regime di proroghe di ormai 8 anni non può più essere giustificato con l’interesse generale”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg l’avvocato Vittorio Palamenghi.
“La Corte di giustizia Europea aveva accolto le nostre ragioni evidenziando come il regime di proroga fosse in violazione dell’ordinamento italiano e invitava il Governo a svolgere un nuovo bando di gara per le scommesse per permettere a realtà come quella a cui si appoggiava il mio cliente di entrare nel mercato italiano. Soddisfatto che questo indirizzo sia stato pienamente accolto anche dal giudice nazionale di Ascoli”. ac/AGIMEG