‘Scommesso ha scommesso. E per di più su piattaforme illegali. Ma mai sul calcio‘. È l’esito, in sostanza, delle oltre due ore e mezza trascorse in procura a Torino da Nicolò Zaniolo, indagato nell’inchiesta sulle scommesse nelle piattaforme non autorizzate. Così come avevano già fatto Nicolò Fagioli prima e Sandro Tonali dopo, anche l’ex calciatore della Roma ammette dunque di aver ceduto alle puntate ma su siti senza licenza.

Al centrocampista i pm contestano il reato di esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa. I magistrati hanno voluto far luce sulle transizioni fatte da Zaniolo, che ha sempre negato di avere scommesso sul calcio, limitandosi a giocare a black jack e a poker.

A differenza del centrocampista della Juventus, Nicolò Fagioli, e quello del Newcastle ex del Milan Sandro Tonali, unici calciatori finiti nel mirino dai magistrati torinese, che hanno ammesso di avere scommesso anche sul calcio. Fagioli mai sulla Juventus, Tonali anche sul Brescia e Milan. Per questo a oggi il calciatore, 24enne, non è indagato dalla procura federale Figc, a differenza di Fagioli, sospeso per sette mesi e di Tonali, che resterà fermo per dieci mesi.

“Ha risposto a tutte le domande e non si è sottratto ad alcuna contestazione formulata dal pm chiarendo definitivamente la sua posizione” hanno spiegato gli avvocati di Zaniolo, sottolineando che “non è emerso nessun indizio a suo carico circa ipotesi di scommesse su partite di calcio”. Piuttosto Zaniolo, dicono, “ha riconosciuto di avere giocato saltuariamente su piattaforme illegali a poker e black jack e ha chiarito di non essere mai stato soggetto a minacce o intimidazioni”. “Siamo fiduciosi di chiudere presto la vicenda giudiziaria del nostro assistito”, hanno concluso i legali. sb/AGIMEG

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