Piuttosto breve e privo di particolari aspetti degni di nota, l’originale Separate Ways – incentrato sulla missione di Ada Wong nel villaggio dell’incubo di Resident Evil 4 – è stato ripreso e rielaborato da Capcom, così da presentarsi ai giocatori in forma modernizzata. Dopo la nostra anteprima di Separate Ways, volevamo assolutamente pesare le ambizioni di questo DLC e adesso abbiamo potuto farlo.
Il contenuto, peraltro proposto a un prezzo davvero accessibile, non ha impiegato che qualche minuto a mostrarci la sensatezza degli interventi compiuti dal team, le solide basi di un’esperienza con profonde e gradite differenze rispetto a quella di partenza, non solo sul fronte narrativo. Nel corso della nostra analisi baderemo a non soffermarci sulle maggiori sorprese in seno a questo viaggio, perché vogliamo lasciare a voi il piacere della scoperta.
Una missione rinnovata per Ada Wong
“Dopo Raccoon City… tu sei cambiata, Ada?”
Quando si trova con lei sul motoscafo diretto verso l’isola, in Resident Evil 4, è questa domanda che Leon rivolge all’enigmatica agente. Ebbene, in Separate Ways – Strade Diverse in italiano – vediamo Ada che cerca una risposta a questo interrogativo, divisa com’è tra i suoi obiettivi di missione e i malcelati scrupoli di coscienza che la spingono a deviare dai suoi piani iniziali.
Nel DLC Capcom ha tratto ulteriore beneficio dai cambiamenti apportati al racconto principale, riuscendo a imbastire un susseguirsi di eventi più solido e meno frammentario rispetto a quello offerto dal contenuto classico. Nel suo cammino per recuperare l’Ambra, una potente arma su cui lo spietato e carismatico Albert Wesker vuole assolutamente mettere le mani, la Wong deve collaborare con l’uomo che l’ha celata agli occhi degli Illuminados (qui lo speciale sulla lore di Resident Evil 4). Parliamo di Luis Serra Navarro, l’individuo in cerca di salvezza e redenzione già ben caratterizzato nel rifacimento del quarto capitolo.
La protagonista inoltre si conferma essere l’angelo custode di Leon S. Kennedy, il che ci porta a una naturale considerazione: il nuovo Separate Ways presenta delle basi narrative simili a quelle del materiale di partenza, ma su di esse costruisce poi un viaggio del brivido rinnovato, a partire proprio dagli sviluppi di trama. Tra la presenza di una minaccia asfissiante, che nel 2005 non aveva tormentato la donna, e un coinvolgimento più diretto di Albert Wesker all’interno della missione di Ada, Strade Diverse è un DLC non certo avaro di sorprese.
Pur avendo trovato alcuni frangenti meno convincenti d’altri – che ci hanno obbligato ad accettare determinati accadimenti senza darci spiegazioni – siamo rimasti colpiti in positivo per le trovate degli addetti ai lavori, legate ai tratti caratteriali dei personaggi coinvolti. In aggiunta alle splendide cutscene, l’avventura è stata arricchita con documenti raccoglibili e frammenti di lore, che si soffermano anche su aspetti che la missione di salvataggio di Leon non aveva approfondito a sufficienza.
Tra enigmi e indagini
Nel corso delle cinque ore investite per portare a termine l’avventura – un lasso di tempo in cui abbiamo anche completato diversi incarichi secondari e raccolto un generoso numero di tesori – Strade Diverse ha dimostrato di possedere una caratteristica particolarmente apprezzabile.
Forse non ai livelli di Resident Evil 4, ma anche il DLC vanta un ottimo senso del ritmo, perché sa quando spingerci alla fuga dinanzi a una minaccia troppo pericolosa, quando chiamarci a combatterla o quando permetterci di tirare il fiato, magari con la risoluzione di un enigma a seguito di una lotta concitata. Nella parte conclusiva della missione della Wong c’è stato un tassello nel mosaico della progressione ad averci lasciato un po’ più tiepidi e che a tratti abbiamo trovato superfluo. Fortunatamente, parliamo di una porzione di gioco non estesa, e che non inficia la godibilità complessiva dell’esperienza. Caratterizzata da un avanzamento piuttosto lineare, l’espansione ci riporta nei luoghi simbolo di RE 4, non mancando però di arricchirli con aree reinterpretate rispetto a quelle del 2005 o del tutto inedite. Alcune di queste zone, in particolare, offrono un efficace connubio tra risoluzione di puzzle e lotte per la vita, che non ha nulla da invidiare ai frangenti più riusciti dell’indagine di Leon. A proposito di enigmi, certi traggono spunto da quelli del quarto episodio e altri invece sono genuinamente differenti, piuttosto semplici da risolvere ma anche profondamente legati al clima da “spia in azione” che permea ogni aspetto del DLC (incluso l’indovinato accompagnamento sonoro).
Ada infatti può avvalersi di IRIS, un sistema di indagine interattivo implementato sul suo occhio, utile a scovare i passi dei bersagli, le impronte digitali e altre informazioni celate alla vista normale.
Questa componente investigativa resta di importanza marginale all’interno dell’avventura, ma di certo ha permesso al team di variegare ulteriormente e in modo gradevole il ventaglio di puzzle in seno alla produzione.
Le sparatorie, il rampino e la grafica
L’aspetto più brillante di Strade Diverse è da ricercarsi nei suoi scontri a fuoco che, proprio come nel remake di Resident Evil 4, sono degni di un survival horror d’azione (qui la recensione di Resident Evil 4). Determinate battaglie, che abbiamo trovato piacevolmente insidiose, sono state concepite in modo brillante, chiamandoci a combattere i mostri di turno e badare al contempo alla corretta gestione degli spazi.
In certi momenti, nel farci largo tra Ganados e folli armati di motosega in aree anguste, abbiamo provato una sana tensione, derivante anche dall’aggressività dei nemici già lodata nel gioco principale. Al pari di Leon, la Wong non è certo una sprovveduta: può muoversi di soppiatto per effettuare eliminazioni silenziose, finire i nemici a terra col coltello o eseguire salvifiche parry in grado di stordire per un attimo gli avversari, così da garantirsi una finestra per mandarli al tappeto con un attacco corpo a corpo. Agili, ma dotate della giusta pesantezza, le sue movenze soddisfano anche in fase di shooting, quando la protagonista ricorre a un arsenale più limitato rispetto a quello di Resident Evil 4, ma composto da armi ben sonorizzate e caratterizzate da un feeling distintivo.
Mitraglietta, fucile a pompa e carabina affiancano anche un’utile balestra a dardi esplosivi, che richiede un impiego oculato di ogni singola freccia. Al livello di difficoltà standard, del resto, la quantità di munizioni raccoglibili o realizzabili col crafting è buona ma mai generosa, il che è solo un bene. Utile a velocizzare gli spostamenti in determinate aree o fasi scriptate, il rampino di Ada non stravolge i ritmi dell’esplorazione ma in battaglia è un vero portento. Quando lo usa per raggiungere una superficie sopraelevata, per cominciare, la donna sferra in automatico un calcio a un nemico nelle vicinanze e può addirittura impiegare lo strumento per azzerare la distanza da un abominio stordito.
Largo ad Albert Wesker!Tramite un aggiornamento gratuito, la modalità Mercenari di Resident Evil 4 ha di recente ospitato Ada Wong e Albert Wesker. La prima, dotata di alcune delle armi che utilizza in Separate Ways, può raggiungere uno stato di frenesia che aumenta la potenza dei suoi strumenti di morte e ne velocizza gli spostamenti. Privo di cure in valigetta e dotato di due pistole, una leggera e una pesante, Albert è la vera star dell’update, semplicemente perché può dar sfogo alle sue abilità sovrumane. In grado di parare a mani nude l’assalto di una motosega, l’iconico villain può attivare un potenziamento che gli permette di inanellare rapide combinazioni di attacchi corpo a corpo, talmente violente da smembrare i malcapitati di turno. Provare per credere!
Difatti aggancia il rampino al bersaglio di turno, e giunge sino a lui per poi atterrarlo con un colpo da maestra. Gli addetti ai lavori hanno conferito un ruolo di primo piano a questo gadget anche durante alcune delle boss fight più riuscite del pacchetto, come quella – del tutto rinnovata – contro El Gigante. Il mostro è in grado di abbattere le abitazioni, con Ada che per mantenere il vantaggio in altezza può continuare a trasferirsi dal tetto di una casa all’altra proprio col rampino, di cui può servirsi anche per sferrare attacchi diretti alla Plaga che abita l’essere di dimensioni ciclopiche. Come dicevamo in sede d’anteprima, l’abominevole guardia del corpo di Salazar non sconfitta da Leon dà effettivamente la caccia alla Wong, in modi che preferiamo non raccontarvi nel dettaglio. Sappiate una cosa però: la creatura è stata del tutto ripensata da Capcom e dal canto nostro siamo rimasti davvero colpiti dall’operato degli sviluppatori in tal senso. Oltre alla buona selezione di confronti coi boss, Strade Diverse vede il ritorno del mercante, coi ciondoli per la valigetta, i tanti potenziamenti per le armi, le frasi ad hoc con cui risponde ad Ada e alcuni incarichi da assegnarle.
Nell’attardarci ancora una volta in questo mondo a tinte fosche splendidamente realizzato, abbiamo apprezzato nuovamente le doti del RE Engine, tra i volti dettagliati ed espressivi dei protagonisti e le gioie dell’illuminazione, efficace sia in interni che in esterni. La rappresentazione di sangue e violenza è eccellente, così come quella delle esplosioni e della nebbia. Su PlayStation 5 abbiamo vissuto il viaggio in modalità Risoluzione e con Ray Tracing attivo, apprezzando una conta dei fotogrammi elevata e quasi priva di incertezze, che ad ogni modo mai ci hanno spinto a passare alla soluzione pensata per dare priorità al Frame Rate. Ultima nota in merito al doppiaggio italiano, che si attesta su buoni livelli pur senza raggiungere sempre le vette di quello inglese.