“Dopo un week end sportivo passato a tifare Jannik Sinner e Italia stamani scorrendo la rassegna stampa mi sono imbattuto in notizie che vedono le scommesse ed i giochi in chiave critica e prevalentemente negativa”.
E’ quanto ha dichiarato Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech.
“I recenti fatti legati al calcio riaprono un dibattito nel quale informati o no, in buona o cattiva fede si parla di scommesse, integrità e legalità senza conoscere a fondo la materia e l’impianto regolatorio. Nel mio TedTalk sul gioco legale nel 2017 affrontavo questo tema con un taglio ironico che iniziava così: “Alzi la mano chi non ha mai scommesso in vita sua”. A quelle mille persone in platea spiegavo come la scommessa sia presente in ogni fase della nostra vita usando metafore irriverenti come l’assunzione di rischio nella “scelta” di un partner (matrimonio), nel contrarre un mutuo di 20 anni con l’incertezza dei tassi oppure il rischio insito nel cambio di lavoro. Operare tutte queste scelte è l’essenza della scommessa e, forse, anche un po’ della vita. Puntare e investire la propria fiducia su una tra le molteplici realtà che potrebbero verificarsi nel futuro è ciò che in pratica facciamo ogni giorno. Queste opzioni nel gergo delle scommesse si chiamano esiti e possono essere il risultato di una partita, il nome del giocatore che segnerà per primo o, nella vita, il finale di una relazione o l’inizio di una nuova carriera. Tutti quindi in realtà scommettiamo continuamente perciò dovremmo guardare la scommessa da una prospettiva diversa. Scegliere tra due ristoranti, due film o due vacanze con informazioni prese qua e là è forse diverso dallo scommettere pochi euro su chi vincerà tra Sinner e Djokovic?”, ha detto.
“6 anni fa come oggi voglio dimostrare che il betting legale non sia un lato oscuro del comportamento umano ma forse il modo più sicuro di gestire l’attitudine a pronosticare, a giocare e ad avere a che fare con il rischio con il supporto della conoscenza derivante dalla passione e sempre all’interno di una griglia regolamentare severa che tutela consumatore e Stato. A tutti quelli sempre pronti a puntare l’indice dell’accusa dico che noi Concessionari dello Stato, siamo l’ultimo e forse l’unico avamposto di legalità in questo senso e anche garanzia assoluta di rispetto delle regole, partecipazione al Bilancio dello Stato attraverso il gettito fiscale e contributo all’occupazione”, ha aggiunto.
“Mi piacerebbe leggere meno semplificazioni della realtà, sommarie analisi e condanne aprioristiche in nome di un disperato bisogno di Stato Etico che dovrebbe indirizzare i cittadini nelle loro scelte di intrattenimento. L’articolato normativo del nostro Paese è unico al mondo e di ispirazione per la regolamentazione di altri paesi (la Germania per esempio). Il gioco legale in Italia è garanzia di tutto ciò: va esaminato in maniera più seria e scevra di pregiudizi populisti e bacchettoni. Ne siamo convinti e questa è la nostra missione nel mercato”, ha concluso. cdn/AGIMEG