Si allarga a macchia d’olio la vicenda legata al caso calcio e scommesse che vede coinvolti per il momento i calciatori Fagioli, Tonali e Zaniolo. Proprio questo argomento è stato al centro dell’intervista rilasciata all’agenzia Agimeg dall’avvocato Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo che ha difeso centinaia di calciatori e Società coinvolti nei più importanti processi di calcio-scommesse.
Avvocato, lei che è numero uno in tema di diritto sportivo, che idea si è fatto sulla vicenda che al momento sta sconvolgendo e coinvolgendo il mondo del calcio?
“Per me che sono stato legale nei maggiori procedimenti di calcio-scommesse, dal 2004 per la Procura della Repubblica di Napoli; nel 2011 Procura della Repubblica di Cremona nell’inchiesta Last Bet; nel 2015 inchiesta Treni del gol a Catania; nel 2016 inchiesta Dirty Soccer a Catanzaro; si tratta di un accaduto che amareggia, che ciclicamente si ripresenta. Tuttavia, avendo affrontato professionalmente delle situazioni molto delicate per la difesa di società e calciatori, amareggia ma professionalmente non mi sconvolge eccessivamente. Ovviamente la mia è un’ottica professionale, lo sguardo di chi ne ha viste tante, se non tutte. E’ diverso, invece, dalla parte del tifoso che fa della passionalità la componente fondamentale del rapporto con il calcio”.
Le società potrebbero essere coinvolte e di conseguenza, rischiare delle sanzioni?
“Ho difeso la società Bisceglie Calcio nel 2019 che era stata coinvolta a titolo di responsabile oggettiva perché un proprio calciatore scommetteva sui calci d’angolo a proprio sfavore, determinando quindi l’alterazione della gara. La società dimostrò di aver svolto tutta l’attività preventiva possibile in questa situazione e fu prosciolta. Perché con il codice del 2019 in merito alla responsabilità oggettiva quando la società dimostra di aver svolto attività preventiva può anche essere ritenuta esente da qualsiasi sanzione. Ma deve ovviamente poter dimostrare la proprio attività preventiva“.
Nell’ipotesi in cui ci siano dei giocatori che fossero a conoscenza dello svolgimento di queste scommesse ma che non abbiano denunciato il fatto, è prevista una sanzione?
“Secondo quanto previsto dal codice di giustizia sportiva se un calciatore è a conoscenza della scommesse effettuata da un tesserato ha l’obbligo di denuncia, pena la sanzione di sei mesi di squalifica“.
Crede che la vicenda si allargherà ulteriormente?
“Non ho la certezza dei fatti. Sono abituato a dare risposte carte alla mano. Non voglio dire cose o riferire fatti di cui non ho cognizione. Non mi permetto di esprimere giudizi“.
Per Nicolò Fagioli è stata decisa una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative. Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo potrebbero incorrere in pene più ampie?
“Ritengo che, per poter giungere alla squalifica effettiva di 7 mesi con 5 mesi di assistenza sociale che il calciatore deve svolgere, il livello di collaborazione sia stato molto elevato. Si tratta di una sanzione esigua e blanda. Dipende dalle strategie che adottano gli avvocati, evidentemente con Fagioli c’è stata una grande collaborazione, egregiamente assistito da miei colleghi. Per quanto riguarda gli altri calciatori coinvolti ognuno si comporterà come meglio crede o come meglio consigliato dai proprio avvocati“. cdn/AGIMEG