Nell’intervista concessa da Hakan Abrak ai giornalisti di Edge Magazine per i 25 anni appena compiuti da IO Interactive, il CEO della casa di sviluppo di Hitman ha svelato un assurdo retroscena della trattativa imbastita con Square Enix per garantire un futuro alla sua azienda.
L’alto esponente della software house danese ha ricordato la delicata fase vissuta insieme al suo team prima di giungere all’indipendenza di IO Interactive da Square Enix nel 2017. Nei mesi che hanno preceduto questo storico accordo, Abrak ricorda che Square Enix avrebbe ricevuto offerte a dir poco irrisorie per rilevare il team IOI.
Negli incontri di Abrak con Square Enix per discutere del futuro della sua compagnia, i dirigenti del publisher giapponese avrebbero riferito al CEO di IO Interactive che il suo team non produceva ricavi da quasi dieci anni, da qui l’intenzione di vendere l’azienda danese.
Abrak ricorda quindi che “si fecero avanti alcune società, ma avrebbero voluto rilevarci con offerte da 1 dollaro a causa delle responsabilità e dei costi di gestione da dover affrontare (in funzione del passivo decennale dei conti di IOI, ndr). Altre società si dissero disponibili ad acquisirci, salvo poi avviare dei pesanti tagli al personale fino a ridurre il team a un quinto delle sue dimensioni. Altri, invece, avrebbero voluto vederci lavorare solo su una versione free-to-play di Hitman. Nessuna di queste ipotesi mi entusiasmava, così dissi a Square Enix che avrei fatto tutto il possibile per rendere questa transizione il più agevole possibile, ma che a quel punto non avrei più fatto parte di IOI”.
L’amministratore delegato di IO Interactive svela infine come riuscì a raggiungere l’accordo più vantaggioso per il suo team, ovvero l’indipendenza da Square Enix e da altri attori dell’industria: “Il nostro desiderio era quello di acquisire il controllo di IOI, ma non potevamo neanche lontanamente raggiungere le cifre che altre grandi aziende avrebbero potuto mettere sul piatto per acquisirci. Ma potevamo eguagliare le offerte da 1 dollaro, e così alla fine siamo giunti a un compromesso con Square Enix che ci consenti di raggiungere l’indipendenza ma lasciando a loro una parte minoritaria delle nostre azioni, quasi fosse un biglietto della lotteria”.
L’accordo raggiunto da IOI e Square Enix, quindi, fu ritenuto vantaggioso da tutte le parti, tanto da consentire alla software house danese di mantenere le proprietà intellettuali di tutti i marchi registrati prima del 2009.