Dopo la pubblicazione in anteprima su Agimeg dei testi del verbale con il quale l’Agcom contesta violazioni, in tema di pubblicità, da parte di un noto concessionario, tantissimi operatori hanno espresso pareri e speranza su quanto potrebbe accadere.
Nel verbale di contestazione dell’Agcom le skin vengono indicate come possibili veicoli di promozione dei canali di gioco online del concessionario. Un discorso simile riguarda anche le affiliazioni. Insomma due modi, secondo l’Agcom, che configurerebbero il reato di violazione del divieto di pubblicità.
Diversi operatori hanno espresso perplessità su quanto riportato dal verbale (clicca qui per i testi integrali) in quanto le linee guida dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni riportavano chiaramente che i siti di comparazione non sono da considerarsi pubblicità. Insomma per molti quello dell’Agcom è un atteggiamento contraddittorio.
Altri fanno notare come in molti casi nei contratti non si parli addirittura più di affiliazioni ma di servizi informativi e di comparazione, quindi niente a che vedere con una ipotetica pubblicità.
Anche la questione legata alle skin appare priva di fondamento. Per molti operatori è infatti una “invenzione” pensare che una skin abbia i connotati di veicolo di pubblicità. Anzi, la skin allontana l’attenzione dell’utente dal concessionario base.
Le questioni skin ed affiliazioni fanno parte di una architettura consolidata e sotto l’egida dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Insomma da una parte lo Stato autorizza un sistema di gestione dell’online e dall’altra lo contesta. Anche in questo caso, per diversi operatori, la contraddizione è evidente.
Insomma le contestazioni dell’Agcom potrebbero risolversi senza troppi danni. Ma bisogna comunque aspettare perché l’Autorità di altre occasioni si è dimostrata abbastanza rigida nei rapporti e nella gestione delle controversie. I prossimi giorni saranno quindi molto importanti per capire l’evolversi della situazione. sb/AGIMEG